Agostino allo specchio. Intervento di Pier Luigi D’Eredità

FLORA 3Colloqui sull’individuo 6.  Il soggetto allo specchio  12 giugno 2016

  1. Agostino è un autore famoso certamente per le “Confessioni” ma che in effetti andrebbe letto in modo organico. Si tratta di un autore fra i più prolifici della storia. Le sole opere principali sono 96 ma se ne contano oltre 300.
  1. La prima questione che andrebbe affrontata riguarda ovviamente il legame di Agostino con il Cristianesimo che non è di tipo poi così scontato. Agostino Trapè, il massimo curatore delle “Confessioni”, ha sostenuto che “Non è Agostino che si rispecchia nel Cristianesimo ma dopo di lui è il cristianesimo che si rispecchia in Agostino”. In questa conversazione cercheremo di vedere quanto, specialmente con la sensibilità dei nostri tempi, tale osservazione possa costituire una buona indicazione di lettura della concezione agostiniana della coscienza.
  1. L’espressione “Confessio”, da cum-loquor fa esplicito riferimento a un discorso con qualcuno; ma presa così l’affermazione è superficiale. Ad un’analisi più attenta al cum piuttosto che al loquor, ci si accorge che le “Confessioni” sono sia un monologo sia un soliloquio. La differenza è essenziale sia in Teatro sia in generale nella letteratura.
  1. Come si intrecciano la dimensione monologica e quella del soliloquio è uno degli aspetti
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INDIVIDUI E PERSONE Intervento di Claudio Freschi

FLORA 3Intervento a Colloqui sull’individuo 5         22 maggio 2016

Il «bene comune di persone umane» come autentico fine della società secondo J. Maritain: fondamenti, recezioni e risvolti attuali.

di Claudio Freschi

Ascoltate le considerazioni di Luca Grion sul concetto maritainiano di persona vediamo, anche alla luce del testo ora letto, qual è la prospettiva di Jacques Maritain sul bene comune, su quali presupposti si fonda, quali obiezioni sono state mosse in proposito, quali risposte date a queste obiezioni, quale rilevanza può ancora avere la formula del «bene comune di persone umane», e in particolare la critica maritainiana dei riduzionismi, rispetto ad alcune contraddizioni del rapporto individuo/società nell’era globale e agli attuali orizzonti di comprensione di tale problematica.

Con Aristotele e Tommaso d’Aquino Maritain afferma il carattere essenzialmente sociale della persona, che esige di essere membro di una società anche in ragione dei bisogni che derivano dalla sua individualità materiale, ma in primo luogo in virtù delle perfezioni stesse che le sono proprie, della sua specifica vocazione alla conoscenza e all’amore.

Ne deriva una mutua implicazione delle nozioni di persona e bene comune e, così, la tesi del «bene comune di persone umane» come autentico fine della società. Il bene comune … ... continua a leggere

CONDIVIDERE IL CONFINE Résumé dell’intervento di Bruno Moroncini

FLORA 3Colloqui sull’individuo 4. 17 aprile 2016

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Résumé dell’intervento di Bruno Moroncini

Nel suo libro La Comunità e l’invenzione (Cronopio, Napoli 2001) Bruno Moroncini aveva ampiamente trattato del senso politico assunto, in Nancy, dallo spostamento dal lessico dell’individuo a quello della singolarità. La sua riflessione, nell’intervento del 17 aprile, è dunque ripartita dai nodi politici che il lavoro di Nancy, e specificamente Essere singolare plurale, sollevano senza riuscire a risolverli in modo del tutto convincente.

Moroncini ha esordito commentando la felice scelta del titolo del colloquio e la sua sorprendente, terribile attualità: Condividere il confine. In tempi di muri in Europa, che puntano a rendere i confini nuovamente invalicabili, è proprio la peculiare condivisibilità del confine – il suo essere il limite tra un dentro e un fuori, specularmente assegnati ai confinanti – a venire negata. Ma non a caso, mentre si rialzano i muri, risuscita il mito della comunità: protettiva nei confronti dei suoi membri, in cui si incarnerebbe l’essenza comunitaria, essa diviene difensiva e aggressiva verso lo straniero, o meglio l’estraneo, da cui arriva la minaccia contaminatrice. Siamo come sbalzati all’indietro, nel cuore del XX secolo, quando la vertigine comunitaria travolse la civiltà europea consegnandola … ... continua a leggere

CONDIVIDERE IL CONFINE Intervento di Beatrice Bonato

FLORA 3Colloqui sull’individuo 4. 17 aprile 2016

CONDIVIDERE IL CONFINE

Un’eccezione così comune. Intervento di Beatrice Bonato

Jean-Luc Nancy è un filosofo di cui cogliamo in modo sempre più chiaro l’importanza e la statura. Da alcuni decenni sulla scena filosofica europea, ben conosciuto in Italia dove è spesso ospite di convegni e manifestazioni, egli è stato una presenza forte nel dibattito filosofico sul tema della comunità, in cui sono intervenuti Alain Badiou, Giorgio Agamben, Roberto Esposito, lo stesso Bruno Moroncini. Un fitto dialogo e un confronto complesso, anche polemico, si svolge nei libri di Nancy con la filosofia francese della seconda metà del Novecento, da Bataille a Lacan a Blanchot. Resta fondamentale il rapporto con Derrida, suo maestro – sebbene solo di dieci anni più vecchio – e soprattutto suo amico.

Essere singolare plurale, l’opera da cui sono tratte le pagine lette nell’incontro dello scorso 17 aprile, esce in Francia nel 1996. Senza essere uno spartiacque, è tuttavia un lavoro che si colloca, con altri, in un momento di svolta rispetto ai testi degli anni precedenti, dominati dal tema della comunità. Il saggio La comunità inoperosa (1983, poi ampliato nel 1986, Cronopio, Napoli 1992), scritto, nella seconda versione, in … ... continua a leggere

LA DIFFERENZA INDIVIDUALE Intervento di Brunello Lotti

FLORA 3Colloqui sull’individuo 2. 21 febbraio 2016

Intervento di Brunello Lotti
La teoria della sostanza individuale nel Discorso di Metafisica di Leibniz

(Il testo, che ha semplice funzione introduttiva, riporta con gli opportuni aggiustamenti i contenuti del mio intervento in occasione dell’incontro su “La differenza individuale: Brunello Lotti e Francesca Scaramuzza dialogano sul Discorso di Metafisica di Leibniz”, tenutosi a Udine il 21 febbraio 2016, all’interno del ciclo “Filosofia in Città – Colloqui sull’individuo”. continua... continua a leggere

La teoria della sostanza individuale in Leibniz. Intervento di Brunello Lotti

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Brunello Lotti
La teoria della sostanza individuale nel Discorso di Metafisica di Leibniz
(Il testo, che ha semplice funzione introduttiva, riporta con gli opportuni aggiustamenti i contenuti del mio intervento in occasione dell’incontro su “La differenza individuale: Brunello Lotti e Francesca Scaramuzza dialogano sul Discorso di Metafisica di Leibniz”, tenutosi a Udine il 21 febbraio 2016, all’interno del ciclo “Filosofia in Città – Colloqui sull’individuo”.

 

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LA DIFFERENZA INDIVIDUALE Intervento di Francesca Scaramuzza

FLORA 3Colloqui sull’individuo 2. 21 Febbraio 2016

LA DIFFERENZA INDIVIDUALE

Intervento di Francesca Scaramuzza

Commento al §XIII

La definizione della sostanza individuale come nozione completa è il punto di arrivo di una riflessione ormai matura, che stringe in un unico plesso tre differenti interessi del giovane Leibniz: quello teologico, quello logico e quello metafisico.

Nel testo che abbiamo letto, il §XIII del Discorso di Metafisica, la definizione logica della sostanza individuale è avanzata per risolvere il problema  della predestinazione e della grazia, ma nel corso dell’opera sarà chiamata a innervare anche altre dimensioni, fornendo una spiegazione sia alla natura della conoscenza che a quella dei corpi.

Seguendo il principio del massimo risultato con il minimo dei mezzi, Leibniz cerca di donare, con una semplice ma potente definizione logica, soluzione a problemi diversi, ma questo tentativo crea una tensione dentro al testo del Discorso ben testimoniata dall’epistolario con Arnauld. Se la definizione logica della sostanza individuale si armonizza con la spiegazione della natura della conoscenza e della natura dei corpi, sono queste due che non si accordano fra loro.

Le disarmonie e le sconnessioni interne al pensiero di Leibniz sono state diversamente interpretate. Senza ripercorrere una storia delle letture di Leibniz, … ... continua a leggere

ESSERE PROPRIO QUESTO Intervento di Damiano Cantone

FLORA 3Colloqui sull’individuo 1. 24 gennaio 2016

ESSERE PROPRIO QUESTO  Il Principium individuationis

Intervento di Damiano Cantone

Perché la filosofia contemporanea mostra interesse per Duns Scoto? Principalmente per la sua concezione del principium individuationis. Oggi vi mostrerò due esperienze di pensiero affini ma non sovrapponibili che vi hanno fatto riferimento, ovvero Gilbert Simondon e Gilles Deleuze. Prima però voglio fissare alcuni punti in relazione a Scoto che terremo come sfondo della nostra discussione, altrimenti rischiamo di smarrirci.

  • L’essere in quanto essere è il soggetto della metafisica.
  • La differenza tra essenza ed esistenza non può essere reale (non sono cioè due cose diverse). L’esistenza è solo un modo di essere dell’essenza (che può essere universale nella mia mente o singolare nell’ente, indifferentemente).
  • L’essenza dunque non è singolare ma diventa tale grazie al principium individuationis che è collocato a livello della sostanza.
  • Questo principio rende individuale l’esistenza dell’essenza, dunque un haecceitas (essere questa cosa qui), la contrazione dell’essenza in un ente in quello specifico modo e rapporto.
  • Da un punto di vista gnoseologico, infine, la natura specifica e la differenza individuale, che sono la stessa cosa da un punto di vista ontologico, possono venir formalmente distinte.

Cominciamo quindi con il pensiero … ... continua a leggere

Paul Ricoeur, un pensiero vivo

Vicinolontano 12° Edizione. Sabato 7 maggio, ore 15. Casa Cavazzini

PAUL RICŒUR, UN PENSIERO VIVO

a cura della Società Filosofica Italiana – Sezione FVG

Presentazione di “Edizione” 2015. Dall’attestazione al riconoscimento. In ricordo di Paul Ricœur, a cura di Francesca Scaramuzza, Mimesis, Milano-Udine 2016.

Interventi di FRANCESCA SCARAMUZZA e FABRIZIO TUROLDO. Introduce BEATRICE BONATO

Fra il 1989 e il 1998 la Sezione FVG ha compiuto un indimenticabile percorso filosofico insieme a Paul Ricœur, protagonista di incontri pubblici e seminari con interventi che anticipavano alcune sue opere maggiori. Il Quaderno di “Edizione” 2015, realizzato a dieci anni dalla scomparsa del grande pensatore, ripropone  quei  testi, inediti o non più disponibili, in cui sono esposti snodi cruciali del suo pensiero. Spiccano la riflessione sulla pluralità,  la meditazione sulla fondamentale storicità dell’esperienza umana, l’accento sulla tensione alla felicità pur attraverso l’esperienza della sofferenza, la ricerca sui temi della giustizia e del riconoscimento. A questi preziosi materiali si affiancano i contributi di Francesca Scaramuzza, Fabrizio Turoldo, Beatrice Bonato, Guido Gorgoni, Eliana Villalta, dedicati a diversi aspetti del pensiero ricœuriano.… ... continua a leggere