[…] Come non cedere sui desideri quando il confronto con la realtà sembra perdente? Come far sì che l’intensità del desiderio non renda tutto finito o incredibile? In passato ad una persona messa in difficoltà dalle sue pretese avrebbero detto: commisura i desideri ai mezzi di cui disponi e non buttarti giù. Oggi questo modo di vedere, in sé molto sensato, non aiuta, c’è troppa sproporzione; negare la propria inconsistenza (“tenersi su”) è impossibile tanto quanto ignorare che, senza grandi desideri, che vita sarebbe? […]»
Che vita sarebbe senza desideri? Così scrive Luisa Muraro nel suo libro Al mercato della felicità pubblicato nel 2009, dove immagina un mercato della felicità, un mercato elementare che viene prima del mercato del profitto e che è molto più grande, è il mercato che facciamo a partire da dove siamo e dalla nostra esperienza, nel quotidiano. In esso cerchiamo di “comprare” la nostra felicità, che non è altro che una serie di desideri che non sono alla portata dei nostri mezzi, ma questo non vuol dire che non dobbiamo provarci.
Luisa Muraro è una filosofa italiana nata in provincia di Vicenza nel 1940. Docente di filosofia teoretica all’Università di Verona, attiva protagonista negli studi … ... continua a leggere