CONDIVIDERE IL CONFINE Résumé dell’intervento di Bruno Moroncini

FLORA 3Colloqui sull’individuo 4. 17 aprile 2016

CONDIVIDERE IL CONFINE

Résumé dell’intervento di Bruno Moroncini

Nel suo libro La Comunità e l’invenzione (Cronopio, Napoli 2001) Bruno Moroncini aveva ampiamente trattato del senso politico assunto, in Nancy, dallo spostamento dal lessico dell’individuo a quello della singolarità. La sua riflessione, nell’intervento del 17 aprile, è dunque ripartita dai nodi politici che il lavoro di Nancy, e specificamente Essere singolare plurale, sollevano senza riuscire a risolverli in modo del tutto convincente.

Moroncini ha esordito commentando la felice scelta del titolo del colloquio e la sua sorprendente, terribile attualità: Condividere il confine. In tempi di muri in Europa, che puntano a rendere i confini nuovamente invalicabili, è proprio la peculiare condivisibilità del confine – il suo essere il limite tra un dentro e un fuori, specularmente assegnati ai confinanti – a venire negata. Ma non a caso, mentre si rialzano i muri, risuscita il mito della comunità: protettiva nei confronti dei suoi membri, in cui si incarnerebbe l’essenza comunitaria, essa diviene difensiva e aggressiva verso lo straniero, o meglio l’estraneo, da cui arriva la minaccia contaminatrice. Siamo come sbalzati all’indietro, nel cuore del XX secolo, quando la vertigine comunitaria travolse la civiltà europea consegnandola … ... continua a leggere

CONDIVIDERE IL CONFINE Intervento di Beatrice Bonato

FLORA 3Colloqui sull’individuo 4. 17 aprile 2016

CONDIVIDERE IL CONFINE

Un’eccezione così comune. Intervento di Beatrice Bonato

Jean-Luc Nancy è un filosofo di cui cogliamo in modo sempre più chiaro l’importanza e la statura. Da alcuni decenni sulla scena filosofica europea, ben conosciuto in Italia dove è spesso ospite di convegni e manifestazioni, egli è stato una presenza forte nel dibattito filosofico sul tema della comunità, in cui sono intervenuti Alain Badiou, Giorgio Agamben, Roberto Esposito, lo stesso Bruno Moroncini. Un fitto dialogo e un confronto complesso, anche polemico, si svolge nei libri di Nancy con la filosofia francese della seconda metà del Novecento, da Bataille a Lacan a Blanchot. Resta fondamentale il rapporto con Derrida, suo maestro – sebbene solo di dieci anni più vecchio – e soprattutto suo amico.

Essere singolare plurale, l’opera da cui sono tratte le pagine lette nell’incontro dello scorso 17 aprile, esce in Francia nel 1996. Senza essere uno spartiacque, è tuttavia un lavoro che si colloca, con altri, in un momento di svolta rispetto ai testi degli anni precedenti, dominati dal tema della comunità. Il saggio La comunità inoperosa (1983, poi ampliato nel 1986, Cronopio, Napoli 1992), scritto, nella seconda versione, in … ... continua a leggere

LA DIFFERENZA INDIVIDUALE Intervento di Brunello Lotti

FLORA 3Colloqui sull’individuo 2. 21 febbraio 2016

Intervento di Brunello Lotti
La teoria della sostanza individuale nel Discorso di Metafisica di Leibniz

(Il testo, che ha semplice funzione introduttiva, riporta con gli opportuni aggiustamenti i contenuti del mio intervento in occasione dell’incontro su “La differenza individuale: Brunello Lotti e Francesca Scaramuzza dialogano sul Discorso di Metafisica di Leibniz”, tenutosi a Udine il 21 febbraio 2016, all’interno del ciclo “Filosofia in Città – Colloqui sull’individuo”. continua... continua a leggere

LA DIFFERENZA INDIVIDUALE Intervento di Francesca Scaramuzza

FLORA 3Colloqui sull’individuo 2. 21 Febbraio 2016

LA DIFFERENZA INDIVIDUALE

Intervento di Francesca Scaramuzza

Commento al §XIII

La definizione della sostanza individuale come nozione completa è il punto di arrivo di una riflessione ormai matura, che stringe in un unico plesso tre differenti interessi del giovane Leibniz: quello teologico, quello logico e quello metafisico.

Nel testo che abbiamo letto, il §XIII del Discorso di Metafisica, la definizione logica della sostanza individuale è avanzata per risolvere il problema  della predestinazione e della grazia, ma nel corso dell’opera sarà chiamata a innervare anche altre dimensioni, fornendo una spiegazione sia alla natura della conoscenza che a quella dei corpi.

Seguendo il principio del massimo risultato con il minimo dei mezzi, Leibniz cerca di donare, con una semplice ma potente definizione logica, soluzione a problemi diversi, ma questo tentativo crea una tensione dentro al testo del Discorso ben testimoniata dall’epistolario con Arnauld. Se la definizione logica della sostanza individuale si armonizza con la spiegazione della natura della conoscenza e della natura dei corpi, sono queste due che non si accordano fra loro.

Le disarmonie e le sconnessioni interne al pensiero di Leibniz sono state diversamente interpretate. Senza ripercorrere una storia delle letture di Leibniz, … ... continua a leggere

ESSERE PROPRIO QUESTO Intervento di Damiano Cantone

FLORA 3Colloqui sull’individuo 1. 24 gennaio 2016

ESSERE PROPRIO QUESTO  Il Principium individuationis

Intervento di Damiano Cantone

Perché la filosofia contemporanea mostra interesse per Duns Scoto? Principalmente per la sua concezione del principium individuationis. Oggi vi mostrerò due esperienze di pensiero affini ma non sovrapponibili che vi hanno fatto riferimento, ovvero Gilbert Simondon e Gilles Deleuze. Prima però voglio fissare alcuni punti in relazione a Scoto che terremo come sfondo della nostra discussione, altrimenti rischiamo di smarrirci.

  • L’essere in quanto essere è il soggetto della metafisica.
  • La differenza tra essenza ed esistenza non può essere reale (non sono cioè due cose diverse). L’esistenza è solo un modo di essere dell’essenza (che può essere universale nella mia mente o singolare nell’ente, indifferentemente).
  • L’essenza dunque non è singolare ma diventa tale grazie al principium individuationis che è collocato a livello della sostanza.
  • Questo principio rende individuale l’esistenza dell’essenza, dunque un haecceitas (essere questa cosa qui), la contrazione dell’essenza in un ente in quello specifico modo e rapporto.
  • Da un punto di vista gnoseologico, infine, la natura specifica e la differenza individuale, che sono la stessa cosa da un punto di vista ontologico, possono venir formalmente distinte.

Cominciamo quindi con il pensiero … ... continua a leggere

Il corpo performante dell’atleta di Claudio Tondo

ISIS LE FILANDIERE SAN VITO AL TAGLIAMENTO

LO SPORT: IL CORPO, LA COMPETIZIONE, LA COOPERAZIONE

21 Marzo 2016, ore 13.30-15.00

Lezione conferenza di Claudio Tondo, Il corpo performante dell’atleta

nuotoLo sport d’élite si pone all’avanguardia nelle pratiche di fabbricazione dei corpi, diventando un laboratorio per le tecnoutopie di potenziamento (enhancement) dell’umano. Metodiche di allenamento sofisticate, attrezzi ergonomici che si integrano con i corpi, tecnologie e competenze scientifiche per il monitoraggio delle prestazioni, sostanze e materiali dopanti (fino ai casi limite del doping genetico e tecnologico) rendono gli atleti delle macchine psico-fisiche ad alto tasso di efficienza. Il lavoro di modellamento ha un’unica finalità: raggiungere la perfezione biomeccanica del gesto e, di conseguenza, incrementare le performance, realizzando – talvolta in forma eticamente distorta – il motto olimpico citius, altius, fortius. Il corpo dell’atleta diviene inoltre capitale estetico…... continua a leggere

Ancora una gara? di Beatrice Bonato

Nei primi mesi del 2016 si svolgerà anche in Friuli-Venezia Giulia la XXIV Edizione delle Olimpiadi di Filosofia, concorso organizzato dalla Società Filosofica Italiana e dal MIUR. Dopo la prima fase, che ciascuna scuola iscritta svolgerà nella propria sede, la fase successiva si terrà presso il Liceo scientifico “Niccolò Copernico” di Udine, nominato capofila regionale dall’Ufficio Scolastico competente. Alle informazioni sul concorso, facilmente reperibili sul sito della SFI www.sfi.it e su www.philolympia.org, mi pare valga la pena affiancare qualche breve riflessione. continua qui... continua a leggere

Il gioco iconico della realtà e della verità di Claudio Tondo

Claudio Tondo

Il gioco iconico della realtà e della verità

Intervento nell’ambito dell’iniziativa Le Occhio-Falcoimmagini e le cose. Sette itinerari critici (a cura di Flavia Conte)

Martedì 1 marzo – ore 18:00

Biblioteca Civica di Pordenone – Sala “Teresina Degan”

 

Presenza diffusa in una molteplicità di forme e usi, la famiglia estesa delle immagini modella il campo dell’esperienza umana, interrogando in un modo inedito la riflessione filosofica: in particolare, appaiono problematiche le relazioni che le immagini stabiliscono sia con la “realtà” (il mondo extra-iconico, “là fuori”, che vorrebbero rappresentare e a cui pretendono di somigliare) sia con la complessa tematica della verità, poiché, analogamente al linguaggio verbale, anche le immagini  tendono a rendere veri, attestandone l’esistenza, fatti o eventi.

Le immagini contemporanee non sono né calchi della realtà, come vorrebbero i teorici del realismo, soprattutto fotografico e cinematografico (Siegfried Kracauer, André Bazin e Roland Barthes) e di cui la Sindone rappresenterebbe l’archetipo, né simulacri, che annullano la realtà nel gioco derealizzante della simulazione e della virtualità, come sostengono i teorici della postmodernità (Jean Baudrillard e Mario Perniola). Al contrario, le immagini che popolano il nostro presente – forse con esiti meno apocalittici e nichilistici – si limitano a integrare … ... continua a leggere