Si è tenuto lunedì 8 febbraio a Firenze il seminario di Claudia Furlanetto, Diritto alla parola. Imputabilità e amicizia del pensiero sans alibi. Qui il testo… ... continua a leggere
Interventi
Psicanalisi critica e amicizia del pensiero sans alibi
La collaborazione con l’Associazione Psicanalisi Critica di Firenze, presieduta da Alberto Zino, è nata nell’autunno del 2014 in occasione di una giornata di studi dedicata a Jacques Derrida a dieci anni dalla sua scomparsa, intitolata significativamente “Dieci anni con Derrida”. In questa occasione si è parlato anche del libro Stati d’animo della psicanalisi, (a cura di C. Furlanetto, ETS, Pisa 2013). Il frutto di quei densi incontri è ora disponibile per il lettore nel libro
fresco di stampa, edito anch’esso dalla casa editrice di Pisa nell’importante collana “Libertà di psicanalisi” diretta da Alessandra Guerra, Derrida, Blanchot, Kafka tra psicanalisi e filosofia, a cura di A. Zino, M. Bellumori e A. Sartini.
Nella primavera del 2015, Alberto Zino è stato ospite della sezione friuliana della Società Filosofica nella manifestazione Vicino/Lontano, offrendoci la sua approfondita lettura del volume Le voci del corpo, rilanciando riflessioni, suggestioni, spunti, che Zino ha fatto scorrere pacatamente, portandoci nel mezzo di uno stile di lavoro amico e gentile, quello dei seminari fiorentini, cui appassionatamente partecipano da molti anni psicanalisti, filosofi, musicisti, artisti e scrittori.
Nell’ambito del ciclo di seminari di quest’anno dal titolo “Per la clinica della psicanalisi 2. Pratica dell’incredibile Cura”, la sottoscritta … ... continua a leggere
Droni di natale
di Enrico Petris
Quello che è successo martedì scorso 22 dicembre sulla pista di sci a Madonna di Campiglio durante una gara di coppa del mondo, non si era ancora mai visto. Pochi secondi dopo la partenza, in diretta televisiva, dietro l’atleta austriaco Marcel Hirscher si vede piovere al suolo da venti metri e sfracellarsi andando in tanti pezzi un drone, il DFC-COPTER XR1, di dieci chili per le riprese dall’alto. Sembrava fatto con i lego, lo stesso effetto di quando cade a terra un elicottero costruito con i famosi mattoncini.
Finora conoscevamo i droni come portatori di morte a distanza. Un addetto, da una base del Nevada, fa clic col mouse di un computer ed in Pakistan o in Afghanistan, o in Siria o nel Daesh, viene colpito un obiettivo. Il guasto meccanico di Madonna di Campiglio li declassa ad oggetti volanti pericolosi piuttosto che infallibili. La federazione internazionale dello sci ha infatti immediatamente vietato l’utilizzo dei droni per riprese televisive sulle piste agonistiche.
I droni civili sembravano essere utili e affidabili per sorvegliare le vigne o per analizzare le bocche dei vulcani attivi, o per recapitare i libri acquistati online. Nei confronti dei droni si deve infatti registrare … ... continua a leggere
La filosofia è un lavoro di copertura?
Resoconto del seminario di Enrico Petris Il mestiere di pensare secondo la filosofia analitica del 18 novembre 2015.
La filosofia è un lavoro di copertura ?
Se la filosofia è un mestiere, si può cominciare presentando i risultati di un’indagine su quanti siano a svolgerlo, per esempio nel nostro paese. Se il mestiere filosofico coincidesse con quello di insegnare la filosofia, tra docenti universitari e liceali il numero sarebbe piuttosto elevato. Aggiungendo un certo numero di outsiders, consulenti e intellettuali, si otterrebbe una bella legione di professionisti del mestiere di pensare. Ma è chiaro che Enrico Petris, con questo esordio ironico e apparentemente estemporaneo, non vuole semplicemente presentare una statistica, per quanto questa mossa non sia neppure solo un effetto di sorpresa. Sono forse un po’ troppi? Dal punto di vista della filosofia analitica, il criterio certamente non sarebbe significativo. Per Diego Marconi, pochi filosofi italiani esercitano davvero il mestiere di pensare, figuriamoci i semplici insegnanti! Il titolo del seminario riprende appunto, con una piccola ma significativa modifica, quello del libro di Diego Marconi, Il mestiere di pensare. Testo interessante, che Petris mostra di apprezzare, ma che usa solo come un punto di partenza.
Si tratta di capire che … ... continua a leggere
Presentazione del libro “Sospendere la competizione” di Beatrice Bonato alla libreria La Tarantola
Giovedì 10 dicembre alle 18.00 alla libreria Tarantola di Udine Pier Aldo Rovatti e Damiano Cantone hanno presentato il libro di Beatrice Bonato Sospendere la competizione.
Pier Aldo Rovatti ha proposto una lunga e articolata riflessione intorno ad alcuni dei concetti centrali affrontati nel libro come gioco, competizione e meritocrazia, soffermandosi in modo particolare sulle radici fenomenologiche del concetto di sospensione. Pur non risparmiando qualche nota critica , ha sottolineato l’accuratezza della ricerca e la gran mole di letteratura critica affrontata e dominata dall’autrice. Ha poi intervallato le riflessioni con aneddoti del suo passato da giocatore di basket e da assistente teatrale all’epoca del Piccolo di Strehler a Milano. Damiano Cantone ha aggiunto sollecitazioni al dibattito prendendo in parte le distanze dalla fenomenologia. Beatrice Bonato ha risposto alle obiezioni del filosofo triestino ed alle domande del ricco dibattito che è seguito da parte di un pubblico interessato, attento e competente.… ... continua a leggere
Resoconto della Tavola rotonda “Heidegger, il sintomo”
I segreti di Heidegger
Resoconto di Beatrice Bonato sulla Tavola rotonda del 22 ottobre a Casa Cavazzini
Cambia qualcosa nella valutazione del pensiero di Heidegger alla luce di quanto si legge negli Schwarze Hefte? Non di Heidegger come uomo, sul quale era già perfettamente possibile formarsi un giudizio, ma di Heidegger come pensatore? Andrea Zhok, docente di Antropologia filosofica all’Università di Milano, è il primo dei tre relatori a prendere la parola nella tavola rotonda che abbiamo dedicato a Heidegger, con l’intento di portare la discussione, appunto, “oltre i Quaderni neri” e oltre le affermazioni antisemite in essi leggibili, senza peraltro minimizzarne il rilievo. Ormai arricchita da decine e decine di interventi di diverso livello, la polemica si è riaccesa, in Italia, a partire dal libro di Donatella Di Cesare, Heidegger e gli Ebrei. I Quaderni neri (Bollati Boringhieri, 2014). Andrea Zhok esordisce dando alla domanda una risposta che non lascia molti dubbi. Cambia la valutazione del “secondo” Heidegger, cioè del suo discorso complessivo sul pensiero calcolante – la scienza e la tecnica – alla luce del nesso che Heidegger qui pone, nei pochi ma inequivocabili passaggi antisemiti, tra ebraismo, sradicamento e processo di declino dell’Occidente. Cadono sotto … ... continua a leggere
Il resoconto del seminario di Claudio Tondo su Umano e postumano
Claudio Tondo apre il suo seminario, Umano e Postumano, facendo notare che stiamo attraversando un periodo di transizione da un modo storico o tradizionale di essere umani ad un modo di essere che si può definire postumano. Oggi viviamo ad un bivio tra vecchio e nuovo modo di concepire l’umanità. È necessario pertanto presentare una ipotesi di futuro. Stiamo vivendo una fase iniziale di un’era di sviluppo di nuove potenzialità. Allo stesso modo bisogna mettere in discussione alcune categorie della tradizione filosofica. Ibridazione è il concetto che meglio descrive la nostra situazione. Per lungo tempo abbiamo cercato di stabilire confini tra umano, animale e macchina, ora è diventato più urgente sottolineare gli elementi di connessione. Dobbiamo applicare alla tecnologia le stesse relazioni che abbiamo tenuto con il mondo animale, per lo meno quello addomesticato. Il nuovo rapporto con la tecnologia ci mette al cospetto di un nuovo modo di concepire la natura umana, ci permette di ripensare sia il corpo sia la mente. Le capacità attuali della tecnologia di intervenire sui corpi e sulle menti sono decisamente superiori a qualsiasi epoca passata. Obiettivo di oggi è definire il nuovo modo di produrre l’umano che chiamiamo postumano. Descartes, nel Discours … ... continua a leggere
La presentazione di Rosso, nero e Pasolini vista da Eliana Villalta
25 ottobre2015, ore 11.00 Udine Libreria Ubik
Presentazione del volume di Enrico Petris, Rosso, nero e Pasolini, Mimesis 2015
Intervengono Damiano Cantone, Pier Luigi D’Eredità, Enrico Petris
Nonostante il nome del luogo dell’incontro evochi la più gustosa letteratura visionaria di Philip Dick, l’argomento del libro di Enrico Petris ci richiama a una realtà storica minuziosamente ricostruita, ma non per questo meno inquietante. Damiano Cantone, nell’introdurre i risultati di questa vasta ricerca – che approda a una ricostruzione riccamente documentata e non sentimentale degli anni di piombo, intrecciata all’oscurità in cui è rimasta la verità sulla morte di Pasolini – non manca di ricordare al pubblico che affollava la libreria questa semplice ma necessaria verità: la storia del terrorismo è stata ed è oggetto di una potente rimozione, non solo nella sfera pubblica, ma nei vissuti privati degli italiani. Cantone ha, successivamente, messo in luce una qualità non secondaria del libro di Enrico Petris, l’equanimità di uno studioso che si è dedicato a un periodo drammatico della nostra storia recente mosso da una profonda consapevolezza etica e politica, come ha precisato anche Pier Luigi D’Eredità. Introducendo il volume, quest’ultimo aveva già rilevato la qualità complessiva del lavoro compiuto in Rosso, nero … ... continua a leggere
Una seduta del convegno nazionale della SFI vista dai nostri inviati
Venezia, 20 ottobre 2015 min. 8°C – max. 18°C
Un’eretica saggezza
Ascoltando Laura Boella e Giulio Giorello
“Il diritto alla filosofia”. Un titolo, quello del convegno nazionale della Società Filosofica Italiana, che suona come un richiamo, se non come un vero e proprio omaggio, a Jacques Derrida, pensatore al quale la nostra sezione è particolarmente affezionata. Du droit à la philosophie è infatti il libro manifesto dedicato dal filosofo francese alla difesa di una disciplina di pensiero messa a rischio dai progetti di riforma, poi rientrati, della scuola superiore francese. Era il 1990, ma la situazione tende a ripetersi, e in Italia ci troviamo oggi, come già in precedenza, di fronte alla prospettiva di una certa riduzione, ma soprattutto di uno snaturamento, della presenza della filosofia nei percorsi di formazione. Si avverte, in questa evocazione discreta – che però torna in più di un intervento dei partecipanti – la legittima preoccupazione di una perdita di peso e di identità per la filosofia e per chi la insegna. Perdita non solo di posti di lavoro e prestigio sociale, ma soprattutto di un significato culturale e, in senso lato, politico. Al tempo stesso, si respinge il sospetto di voler semplicemente difendere una … ... continua a leggere
Lo stesso giorno del Vajont. Catastrofi e infiltrazioni
di Enrico Petris
Ora che l’obbligo delle celebrazioni è passato, possiamo ritornare un attimo al Vajont. Ricordiamo che la catastrofe avvenne per una molteplicità di cause: innalzamento del livello delle acque, precedenti smottamenti, forte piovosità, tra le quali anche le infiltrazioni e l’imbibimento delle falde argillose del monte Toc. Lo facciamo non tanto per continuare a ricordare la tragedia, ci hanno già pensato giornali locali ed intellettuali esperti, quanto piuttosto per volgere lo sguardo altrove in quell’Italia del 9 ottobre 1963. Quel giorno a Roma era in corso la manifestazione nazionale degli edili per protestare contro la serrata, della durata di una settimana, minacciata dall’Acer, l’associazione dei costruttori edili romani. Nei confronti dell’associazione era schierato un vasto settore della politica capitolina. Nel suo intervento in consiglio comunale, l’assessore all’Urbanistica Petrucci definiva inaccettabile il tentativo di ammorbidire alcuni vincoli previsti dal piano regolatore contenuti nelle rivendicazioni dei costruttori. Così come riteneva inaccettabile il giudizio negativo sul blocco delle licenze di costruzione di cui si lamentavano sempre i costruttori. Dati alla mano, Petrucci comunicava che nei primi mesi del 1963 erano state concesse licenze per 192 mila vani. mentre, in media, il totale dell’attività edificatoria, negli anni precedenti, si era mantenuto … ... continua a leggere