FILOSOFIA IN CITTA’ 2017: Che cosa significa pensare?
Domenica 22 gennaio 2017, ore 11 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine
L’analisi, la critica, il movimento del pensiero
FRANCA D’AGOSTINI, SIMONE FURLANI dialogano a partire dalla Prefazione allaFenomenologia dello Spirito di Hegel
Letture di Stefano Rizzardi e Cristina Benedetti. Musiche di J.S. Bach e P. Hindemith. Carlo Teodoro al violoncello
Per buona parte del Novecento la scena filosofica è stata dominata dalla rappresentazione di una incompatibilità, quella tra gli “analitici”, filosofi rigorosi e scientifici, interessati a risolvere problemi con pragmatico spirito anglosassone, e i “continentali”, più propensi alle speculazioni e alla storia di concetti da loro stessi inventati che al confronto con la realtà. Ѐ un’immagine che molti studiosi oggi respingono come troppo schematica e sterile, incapace di rendere conto dei mutui prestiti tra le opposte sponde. Se si scopre, ad esempio, che alcuni analitici si occupano di metafisica, o che, per converso, i continentali argomentano ampiamente intorno a questioni concrete e attuali, forse non c’è più bisogno di dividere il mondo in due in modo manicheo. Restano le differenze, ma perché irrigidirle? E, dopotutto, perché identificare questo o quel metodo, questo o quello stile, con l’oggetto e il fine del pensare? La verità, se si vuole usare ancora questa parola, andrebbe piuttosto compresa nella sua fluidità, seguita nel suo movimento, secondo le istruzioni di un autore spesso consegnato in fretta a una vicenda culturale grandiosa ma conclusa. Hegel, nientemeno.
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