Venerdì 15 novembre 2024, ore 18
Udine, Libreria Friuli
PAUL K. FEYERABEND: TRA SCIENZA E FILOSOFIA. Un'analisi del pensiero del filosofo viennese nel centenario della nascita
Interventi di MATTEO COLLODEL e FRANCESCO DE STEFANO
Modera DANIELE BERTACCO
Tra i più originali interpreti della filosofia della scienza del Novecento, Paul K. Feyerabend (1924-1994) si è distinto per un pensiero radicalmente anticonformista ed uno stile provocatorio e irriverente. Mosso da una costante spinta anti-autoritaria, che riflette una peculiare vicenda personale profondamente segnata dal totalitarismo nazista, Feyerabend ha messo al centro della propria riflessione la centralità del pluralismo delle opinioni e del loro confronto aperto, franco e nonviolento, per lo sviluppo dell'umanità in senso individuale e collettivo. La “teoria anarchica della conoscenza” avanzata in Contro il metodo (1975) — il suo lavoro più celebre e controverso — ha invitato a fare i conti con le peculiarità e i limiti della razionalità umana, attraverso un'indagine che guarda all'impresa scientifica e alla conoscenza da essa generata da una prospettiva storico-etnografica piuttosto che logico-formale. Sotto questa luce, le teorie scientifiche più coraggiose — dalla “nuova scienza” di Galileo alla relatività einsteiniana — ci appaiono come azzardate scommesse contro l’evidenza, risultato di scelte talvolta arbitrarie e dell'abilità di difendersi da critiche feroci con tutte le armi a disposizione, compreso il sotterfugio retorico, piuttosto che come solide costruzioni, logicamente consistenti e ben fondate su dati neutrali e procedure di controllo empirico governate da criteri universalmente validi. Feyerabend denuncia così i tentativi di legittimazione dell'autorità della scienza attraverso un presunto "metodo scientifico" capace di condurre alla Verità e, nella seconda parte della sua traiettoria intellettuale, si sforza di collocare tale visione anti-metodologica all'interno di un quadro etico e politico complessivo, mettendo a punto un arsenale di idee per affrontare sfide concrete e attuali quali il ruolo della scienza e degli esperti nell’orientare le scelte politiche, il diritto al dissenso, il rispetto per concezioni e tradizioni differenti, subalterne e perfino stravaganti, al fine della costruzione di una società libera in cui ogni individuo possa sviluppare al meglio le proprie potenzialità