Lino Rossi (IUSVE – Istituto Universitario Salesiano di Venezia)
Lezione: Via Alviano, 18 Aula 404, IV piano, lunedì 3 ottobre, ore 14-16
Seminario: Aula 402, IV piano, martedì 4 ottobre, ore 10-12 e 14-16.
Esplorando il lato “oscuro”: guerra, morte e aggressività nel pensiero di Sigmund Freud
Nel 1914 Sigmund Freud salutava con certo entusiasmo e con curiosa partecipazione l’inizio delle ostilità belliche e osservava con interesse le sfilate dei giovani passare sotto le bandiere spiegate dell’aquila austriaca. Solo dopo qualche mese il suo giudizio muta d’accento e l’ombra di una terribile impressione s’impossessa del grande maestro della psicoanalisi nel cogliere gli esiti soggettivi dei traumi impressi sui primi reduci dal fronte, già carichi di effetti patologici, tanto da rendere necessaria una revisione della sua teoria delle nevrosi.
La guerra rende visibile ciò che non lo era: manifesta il lato oscuro dell’umano, consente l’incontro con la morte. La morte dell’altro, ma anche la propria. L’uomo non coglie l’esperienza del morire se non di fronte al corpo ucciso del nemico, e questo apre la strada verso la comprensione della vulnerabilità. Vita come finitudine quindi e come desiderio del finire. Inizia così una serie di domande, destinate a ricevere risposte molteplici, diseguali, contraddittorie. Perché la guerra? Su cui si confronterà con Albert Einstein. Perché il morire rappresenta un vuoto di coscienza, su cui l’inconscio realizza mete e interessi che s’intrecciano con la vita affettiva? Perché infine l’aggressione e la ricerca della quiete si confrontano nell’estremo tentativo di controllare ciò che la ragione non è in grado di affrontare?
Nella lezione si cercherà di analizzare, attraverso alcune letture dei testi freudiani, la ricerca di senso che la psicoanalisi offre nei confronti della distruttività umana, mettendo in evidenza il rapporto fra morte e violenza. Nel seminario si approfondiranno le problematiche relative al tema della guerra, nella prospettiva di cogliere la terribile attrazione dell’uomo per la distruzione dell’altro e di se stesso.
Lino Rossi è dottore in ricerca in Sociologia (Università di Parma) e in Interazioni Umane (IULM di Milano), e docente di Psicologia dello Sviluppo presso lo IUSVE di Venezia. Ha insegnato nelle scuole elementari e superiori in Emilia-Romagna ed è stato docente a contratto nelle Università di Parma, Modena e Ferrara. Oltre a una lunga esperienza di didattica e di ricerca nel campo pedagogico, è autore di oltre duecento pubblicazioni, tra le quali Adolescenti criminali. Dalla valutazione alla cura (Roma, 2004), Psicologia moderna e sviluppo psichico del bambino (Atene, 2006), Lezioni di psicologia dello sviluppo (Napoli, 2009), Sviluppo umano e progresso dell’umanità (Napoli, 2010), Saperi e doveri per una cultura dell’infanzia (Reggio Emilia, 2014). È co-autore, con Lorena Lanzoni, dei manuali per la scuola superiore Labirinti della mente e Sguardi sulle scienze umane, entrambi pubblicati da Zanichelli-Clitt.