Presso il liceo "G. Galilei" di Trieste.
Intervento di Claudio Tondo
Affiancandosi ai saperi e alle pratiche tradizionali di modellamento fondate sull’esercizio, la disciplina e l’autodisciplina, le antropotecniche contemporanee evolvono nella direzione dell’ottimizzazione e del miglioramento (Human Enhancement), guidando l’umano oltre se stesso. L’obiettivo esplicito delle tecnoutopie di potenziamento è la continua perfettibilità delle componenti fisica, cognitiva, emozionale e morale; quello implicito, il conseguimento della perfezione, simbolicamente rappresentata dalla promessa transumana dell’immortalità terrena. Per comprendere la portata dei mutamenti, si evidenzieranno le relazioni degli uomini con il loro (possibile) “dopo”, la macchina: una macchina che non solo estende nel mondo esterno l’operatività umana, ma che – “violando” i confini del corpo – si ibrida con la nostra componente fisica ed è in grado di incorporare “intelligenza”. Tra le forme di vita emergenti tipiche della condizione postumana, il cyborg rappresenta la figura filosofica più rilevante: da un lato, gli organismi cibernetici incarnano, in particolare nell’immaginario, una metafora politica di liberazione, capace di infrangere ogni forma moderna di dualismo; dall’altro, se si considera la loro origine tecnica e scientifica (connessa alla possibilità di agire in ambienti ostili), promettono di realizzare il sogno cartesiano di una radicale separazione tra corpo e pensiero.