L’arte della disputa filosofica di Gian Paolo Terravecchia

Presso il liceo “C. Percoto” di Udine.
Intervento di Gian Paolo Terravecchia

La disputatio è una metodologia classica dell’insegnamento medioevale oggi caduta in disuso se si guarda la didattica ordinaria della realtà scolastica italiana e non solo. Nelle scuole statunitensi d’elite è però utilizzata ormai da alcuni anni con un certo successo per formare i giovani destinati a diventare la classe dirigente e in Italia, da qualche tempo, ci sono alcuni tentativi di riprenderla e di riproporla soprattutto nei licei. La competenza sui contenuti tende nella pratica didattica ordinaria ad essere in Italia il punto di arrivo della migliore attività formativa: si comunicano le conoscenze e lo studente le deve acquisire. La disputa filosofica invece, prende le mosse da una rigorosa competenza sui contenuti, indubbio prerequisito di un approccio serio e rigoroso al dibattito; essa è però volta a formare persone capaci di presentare i contenuti studiati con tale competenza da riuscire a convincere che le proprie tesi sono le migliori. Insegnando a disputare, si punta soprattutto a fare acquisire competenze, cioè un modo di essere e di porsi, avendo il massimo rigore nell’utilizzo delle conoscenze. Tale pratica dialettica in cui ci si mette in gioco per convincere l’uditorio … ... continua a leggere

Il mestiere di pensare secondo la filosofia analitica di Enrico Petris

Presso il liceo “C. Percoto” di Udine Intervento di  Enrico Petris

austinLa discussione e le polemiche sulle principali scuole di pensiero filosofico del Novecento hanno avuto diversi momenti in cui si sono di volta in volta acutizzate e sopite. Il recente libro di Diego Marconi, Il mestiere di pensare, rappresenta per certi versi quello che è stato circa vent’anni fa in Italia il clamore suscitato da Analitici e continentali di Franca D’Agostini. L’attrito tra le due correnti è uno dei modi per presentare il complesso rapporto tra scienza e filosofia in un’epoca in cui i progressi scientifici corrono ad una velocità impensabile per la riflessione filosofica, che ha bisogno di sedimentazione, temperanza e chiarezza. Si tratta di capire se la filosofia, da sempre disciplina del dubbio e dell’esame critico, ha ancora un suo campo legittimo di applicazione o se invece debba essere spazzata via dalle evidenze della scienza e dalle opportunità offerte dalla tecnica. Si tratta anche di vedere se la modalità tipica del pensiero di tradizione analitica è lontano e radicalmente diverso da quella della filosofia continentale di impostazione ermeneutica, fenomenologica o dialettica. L’autopercezione degli analitici è spesso quella di essere gli unici ad avere le chiavi di … ... continua a leggere

Umano e postumano di Claudio Tondo

Presso il liceo “G. Galilei” di Trieste.
Intervento di Claudio Tondo

Affiancandosi ai saperi e alle pratiche tradizionali di modellamento fondate sull’esercizio, la bioportadisciplina e l’autodisciplina, le antropotecniche contemporanee evolvono nella direzione dell’ottimizzazione e del miglioramento (Human Enhancement), guidando l’umano oltre se stesso. L’obiettivo esplicito delle tecnoutopie di potenziamento è la continua perfettibilità delle componenti fisica, cognitiva, emozionale e morale; quello implicito, il conseguimento della perfezione, simbolicamente rappresentata dalla promessa transumana dell’immortalità terrena. Per comprendere la portata dei mutamenti, si evidenzieranno le relazioni degli uomini con il loro (possibile) “dopo”, la macchina: una macchina che non solo estende nel mondo esterno l’operatività umana, ma che – “violando” i confini del corpo – si ibrida con la nostra componente fisica ed è in grado di incorporare “intelligenza”. Tra le forme di vita emergenti tipiche della condizione postumana, il cyborg rappresenta la figura filosofica più rilevante: da un lato, gli organismi cibernetici incarnano, in particolare nell’immaginario, una metafora politica di liberazione, capace di infrangere ogni forma moderna di dualismo; dall’altro, se si considera la loro origine tecnica e scientifica (connessa alla possibilità di agire in ambienti ostili), promettono di realizzare il sogno cartesiano di … ... continua a leggere

Rosso, nero e Pasolini di Enrico Petris

Presso la Libreria Ubik di Udine

presentazione di Rosso, nero e Pasolini di Enrico Petris,
prefazione di Pier Luigi D’Eredità

con Damiano Cantone  direttore di ScenariPier Luigi D’Eredità storico dell’economia e filosofo

rnp (180x270)Rosso, nero e Pasolini è il tentativo di interpretare in chiave speculare il terrorismo italiano e il poeta friulano, in modo che l’uno si rifletta nell’altro e che dal confronto vengano illuminati tutti e due. Si tratta pertanto sia di leggere e interpretare la storia d’Italia e del Friuli negli anni del terrorismo attraverso lo sguardo di Pasolini, sia di leggere la morte del poeta come un fatto non secondario, e di certo non determinato da un incontro omosessuale finito male, di quegli eventi. La proposta è quella di leggere la morte del più lucido e acuto intellettuale di quegli anni come frutto della guerra politica che ha avuto per protagonisti oltre alle ‘opposte’ fazioni rosse e nere, anche le oscure trame dell’intelligence, non solo italiana. Su questa pista interpretativa si trovano insolite concordanze anche con le ricostruzioni fatte sia in sede giudiziaria sia in sede storiografica da un protagonista in negativo di quei fatti come Vincenzo Vinciguerra. Pasolini e Vinciguerra descrivono quegli … ... continua a leggere

Tavola rotonda Heidegger, il sintomo. Oltre i Quaderni neri

Presso il museo d’arte moderna e contemporanea Casa Cavazzini di Udine.

Heidegger, il sintomo. Oltre i Quaderni neri

Tavola rotonda con
Carmine Di Martino, Fabio Polidori e Andrea Zhok

Modera 
Beatrice Bonato

Abstract
La pubblicazione degli Schwarze Hefte, i quaderni che Martin Heidegger volle fossero conosciuti alla fine della sua opera, ha creato forte disagio nel mondo accademico internazionale, scatenando anche in Italia aspre discussioni accompagnate da una vasta eco mediatica. Di fronte alle affermazioni antisemite rintracciabili in queste pagine, si è ripetuta e amplificata la reazione di condanna dell’uomo e del pensatore che molti intellettuali avevano già espresso quasi trent’anni fa in relazione alla sua adesione al nazismo e al suo mancato pentimento. Ma oggi la posta in gioco appare diversa e più pesante. Sembra che, da più parti, si voglia cancellare un’esperienza filosofica centrale per la contemporaneità, e con questo gesto si punti a dichiarare chiusa la stagione del Novecento. Con Heidegger si stanno insomma liquidando l’ermeneutica, la decostruzione, forse persino la fenomenologia, ma soprattutto il cosiddetto “postmoderno”, mentre si rilancia l’idea di una filosofia “scientifica”.
E se il caso Heidegger fosse invece un sintomo della coscienza filosofica europea? Il segnale di una rimozione e di … ... continua a leggere

Assemblea SFI 2015

L’Assemblea dei Soci della Società Filosofica Italiana è convocata a Venezia,
presso la Sede Ca’ Dolfin dell’Università degli Studi di Venezia, lunedì 19 ottobre alle ore 18.00.
Il Convegno Nazionale della SFI che si svolge negli stessi giorni avrà per tema
Il diritto alla filosofia. Quale filosofia nel terzo millennio?... continua a leggere

Attività Inoperose di Graziella Berto e Beatrice Bonato

Presso il liceo scientifico “N. Copernico” di Udine

Discussione sul libro  L’uso dei corpi  di Giorgio Agamben.

Interventi di
Beatrice Bonato e Graziella Berto.

Abstract
Giorgio Agamben è una delle più importanti e intense voci della filosofia italiana e internazionale. La sua vasta e complessa opera si sta sviluppando da diversi anni secondo un progetto di ricerca ramificato e al tempo stesso compatto, inaugurato nel 1995 da Homo sacer. Quel testo metteva a tema la “nuda vita”, ovvero la vita privata di ogni segno politico di riconoscimento a cui veniva ridotto anticamente chi era bandito dalla comunità, realizzata su larga scala dai totalitarismi del Novecento e oggi incarnata dalle masse dei rifugiati senza diritti. Successivamente l’autore ha esplorato, con un metodo originale, filosofico e filologico insieme, le categorie del pensiero occidentale che hanno modellato la nostra attuale visione della politica, dell’economia, della vita pubblica e privata. Ha ritenuto di cogliere in questa storia le radici di ciò che il mondo è divenuto, ma anche le tracce di possibilità alternative, mai definitivamente cancellate.

Il seminario che proponiamo si concentrerà sull’ultima tappa di questo percorso, il saggio del 2014 L’uso dei corpi. Il testo prende le mosse da una … ... continua a leggere