La natura della salute secondo il metodo analitico ed ermeneutico di Tiziano Sguazzero

La natura della salute esaminata secondo le prospettive del metodo analitico ed ermeneutico.
Presso il liceo “G. Marinelli” di Udine

Intervento di  Tiziano Sguazzero

La prima parte del seminario «La natura della salute secondo le prospettive del metodo analitico ed ermeneutico» prenderà in esame e metterà confronto due concezioni importanti della salute e della malattia: la concezione naturalistica-analitica e quella normativistica-olistica, facendo riferimento a filosofi della medicina sia di orientamento analitico (ad esempio Lennart Nordenfelt) sia di orientamento “continentale” (ad esempio Hans-Georg-Gadamer).Verranno messe in luce le differenze e le somiglianze più rilevanti tra i due approcci. In particolare la concezione normativistica-olistica della salute verrà messa in relazione al concetto di ben-essere inteso sia in senso soggettivo (lo stato di salute si accompagna a una certa percezione di ben-essere) sia in termini oggettivi (la sensazione di ben-essere contribuisce causalmente a rendere possibile l’esercizio delle proprie capacità). Il concetto di ben-essere sarà inoltre posto in relazione con la teoria delle capacità umane –nella prospettiva di Amartya Sen e Martha Nussbaum– anche sotto il profilo etico nella trattazione dei problemi fondamentali di giustizia (giusta allocazione delle risorse in sanità) e di valutazione della qualità della vita. Nella seconda parte della relazione si valuterà ... continua a leggere

L’arte della disputa filosofica di Gian Paolo Terravecchia

Presso il liceo “C. Percoto” di Udine.
Intervento di Gian Paolo Terravecchia

La disputatio è una metodologia classica dell’insegnamento medioevale oggi caduta in disuso se si guarda la didattica ordinaria della realtà scolastica italiana e non solo. Nelle scuole statunitensi d’elite è però utilizzata ormai da alcuni anni con un certo successo per formare i giovani destinati a diventare la classe dirigente e in Italia, da qualche tempo, ci sono alcuni tentativi di riprenderla e di riproporla soprattutto nei licei. La competenza sui contenuti tende nella pratica didattica ordinaria ad essere in Italia il punto di arrivo della migliore attività formativa: si comunicano le conoscenze e lo studente le deve acquisire. La disputa filosofica invece, prende le mosse da una rigorosa competenza sui contenuti, indubbio prerequisito di un approccio serio e rigoroso al dibattito; essa è però volta a formare persone capaci di presentare i contenuti studiati con tale competenza da riuscire a convincere che le proprie tesi sono le migliori. Insegnando a disputare, si punta soprattutto a fare acquisire competenze, cioè un modo di essere e di porsi, avendo il massimo rigore nell’utilizzo delle conoscenze. Tale pratica dialettica in cui ci si mette in gioco per convincere l’uditorio … ... continua a leggere

Il mestiere di pensare secondo la filosofia analitica di Enrico Petris

Presso il liceo “C. Percoto” di Udine Intervento di  Enrico Petris

austinLa discussione e le polemiche sulle principali scuole di pensiero filosofico del Novecento hanno avuto diversi momenti in cui si sono di volta in volta acutizzate e sopite. Il recente libro di Diego Marconi, Il mestiere di pensare, rappresenta per certi versi quello che è stato circa vent’anni fa in Italia il clamore suscitato da Analitici e continentali di Franca D’Agostini. L’attrito tra le due correnti è uno dei modi per presentare il complesso rapporto tra scienza e filosofia in un’epoca in cui i progressi scientifici corrono ad una velocità impensabile per la riflessione filosofica, che ha bisogno di sedimentazione, temperanza e chiarezza. Si tratta di capire se la filosofia, da sempre disciplina del dubbio e dell’esame critico, ha ancora un suo campo legittimo di applicazione o se invece debba essere spazzata via dalle evidenze della scienza e dalle opportunità offerte dalla tecnica. Si tratta anche di vedere se la modalità tipica del pensiero di tradizione analitica è lontano e radicalmente diverso da quella della filosofia continentale di impostazione ermeneutica, fenomenologica o dialettica. L’autopercezione degli analitici è spesso quella di essere gli unici ad avere le chiavi di … ... continua a leggere

Umano e postumano di Claudio Tondo

Presso il liceo “G. Galilei” di Trieste.
Intervento di Claudio Tondo

Affiancandosi ai saperi e alle pratiche tradizionali di modellamento fondate sull’esercizio, la bioportadisciplina e l’autodisciplina, le antropotecniche contemporanee evolvono nella direzione dell’ottimizzazione e del miglioramento (Human Enhancement), guidando l’umano oltre se stesso. L’obiettivo esplicito delle tecnoutopie di potenziamento è la continua perfettibilità delle componenti fisica, cognitiva, emozionale e morale; quello implicito, il conseguimento della perfezione, simbolicamente rappresentata dalla promessa transumana dell’immortalità terrena. Per comprendere la portata dei mutamenti, si evidenzieranno le relazioni degli uomini con il loro (possibile) “dopo”, la macchina: una macchina che non solo estende nel mondo esterno l’operatività umana, ma che – “violando” i confini del corpo – si ibrida con la nostra componente fisica ed è in grado di incorporare “intelligenza”. Tra le forme di vita emergenti tipiche della condizione postumana, il cyborg rappresenta la figura filosofica più rilevante: da un lato, gli organismi cibernetici incarnano, in particolare nell’immaginario, una metafora politica di liberazione, capace di infrangere ogni forma moderna di dualismo; dall’altro, se si considera la loro origine tecnica e scientifica (connessa alla possibilità di agire in ambienti ostili), promettono di realizzare il sogno cartesiano di … ... continua a leggere

Attività Inoperose di Graziella Berto e Beatrice Bonato

Presso il liceo scientifico “N. Copernico” di Udine

Discussione sul libro  L’uso dei corpi  di Giorgio Agamben.

Interventi di
Beatrice Bonato e Graziella Berto.

Abstract
Giorgio Agamben è una delle più importanti e intense voci della filosofia italiana e internazionale. La sua vasta e complessa opera si sta sviluppando da diversi anni secondo un progetto di ricerca ramificato e al tempo stesso compatto, inaugurato nel 1995 da Homo sacer. Quel testo metteva a tema la “nuda vita”, ovvero la vita privata di ogni segno politico di riconoscimento a cui veniva ridotto anticamente chi era bandito dalla comunità, realizzata su larga scala dai totalitarismi del Novecento e oggi incarnata dalle masse dei rifugiati senza diritti. Successivamente l’autore ha esplorato, con un metodo originale, filosofico e filologico insieme, le categorie del pensiero occidentale che hanno modellato la nostra attuale visione della politica, dell’economia, della vita pubblica e privata. Ha ritenuto di cogliere in questa storia le radici di ciò che il mondo è divenuto, ma anche le tracce di possibilità alternative, mai definitivamente cancellate.

Il seminario che proponiamo si concentrerà sull’ultima tappa di questo percorso, il saggio del 2014 L’uso dei corpi. Il testo prende le mosse da una … ... continua a leggere