Filosofia in città. Il cantiere di Marcel Hénaff

Venerdì 24 novembre 2017,  ore 16
Università di Udine, Palazzo Antonini, Aula 12

Filosofia in città 2018. Il prezzo della verità. Prologo: Il cantiere di Marcel Hénaff
Interventi di FRANCESCA SCARAMUZZA, SIMONE FURLANI.
Letture di Stefano Rizzardi da testi di M. Hénaff

Abstract

La riflessione sul dono, il rapporto con ciò che nell’universo umano è “fuori prezzo”, dunque non disponibile per il mercato, viene messa in movimento dalla figura di Socrate e dalla sua affermazione, resa di fronte ai giudici, di essere povero e di non aver mai chiesto denaro per il suo insegnamento. Hénaff interpreta il problema posto da Platone, al quale dedica un’attenta disamina, come un’eco persistente della pratica del dono cerimoniale, già ormai in declino se non in via di sparizione nell’epoca classica. Egli è singolarmente attratto da questa figura del dono, che nella sua peculiarità viene dapprima presentata nel Saggio sul dono di Marcel Mauss, con il quale il nostro autore si pone in costante dialogo e talora in polemica. Quella tipologia particolare di dono, caratterizzato dalla pubblicità e dall’obbligo della reciprocità, gli sembra incarnare un modello di socialità paradigmatico, in quanto permette di stringere intensi rapporti personali attraverso l’offerta di mutuo riconoscimento, mentre costruisce e conferma l’identità attraverso il rispetto dell’alterità. Un meccanismo simile a quello che anima il gioco fa sì che nelle società claniche il dono stringa alleanze, ribadisca legami antichi, circoli in un movimento incessante che non si chiude all’interno di un solo gruppo. Per questo caratteristiche il dono si presenta come l’antagonista del mercato e non come il suo antenato: di qui la minuziosa attenzione con cui l’autore percorre la nostra storia, segnando le tappe salienti che hanno portato il dono cerimoniale a eclissarsi e a tramutarsi in una pratica privata e unilaterale, avvolta dal silenzio e dalla riservatezza, dato che la pubblicità e la richiesta di reciprocità sembrano intaccare la purezza delle intenzioni oblative.

Se ne Il prezzo delle verità l’accento viene posto soprattutto sul problema del “fuori prezzo” nel capitalismo, nell’opera successiva, Le don des philosophes, scritta dieci anni dopo, Hénaff si impegna invece a liberare il dono dalle critiche della filosofia contemporanea che rischiano di paralizzarne la pratica, per rilanciarlo come una delle dimensione più importante dei rapporti umani.