Quarto incontro del ciclo Filosofia in città - Colloqui sull'individuo
Museo d'Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini, domenica 17 aprile 2016 ore 11
Condividere il confine Dialogo tra Bruno Moroncini e Beatrice Bonato su Essere singolare plurale di Jean-Luc Nancy.
Letture di Cristina Benedetti. Musiche: Pierpaolo Gregorig, Sax - Marzio Tomada, Contrabbasso
Che cos’è un essere singolare? In che cosa consiste la sua, forse presunta, spesso romanticamente enfatizzata, unicità irripetibile? Questione speculare a un’altra: che cosa c’è di comune tra gli individui particolari? Dietro domande così cariche di ipoteche metafisiche, alla fine del XX secolo aleggiano ancora i fantasmi di un pensiero filosofico-politico che inseguiva la fusione nella comunità, cercandola nella dissoluzione del confine tra gli individui. Sono fantasmi che Nancy ha attraversato e dissolto, senza però far cadere il tema della comunità solo perché troppo compromesso con le follie del Novecento. Trasposto nella nozione dell’“essere-in-comune”, esso viene rinnovato in modo radicale. Solo apparentemente minimalista, l’espressione “essere-in-comune” descrive proprio il modo di essere della singolarità.
Quello che gli individui hanno in comune è precisamente ciò che li separa, li “spartisce”, e spartisce tra ciascuno di essi l’universalità della loro condizione. Condizione strana e paradossale, di comunicabilità dell’incomunicabile, che ciascuno sperimenta sentendosi un ego unico e solo, mentre avverte al tempo stesso che questa è l’esperienza di tutti. Il confine del corpo, il confine della psiche, sono le superfici di un contatto che preserva l’impenetrabilità e la solitudine, ma anche il luogo in cui esse vengono, per l’appunto, con-divise.
FOGLIO SALA CON LETTURE
Pier Luigi D'Eredità: articolo Messaggero Veneto del 18 aprile 2016
Nella foto Cristina Benedetti