Domenica 7 maggio, ore 11
Teatro S. Giorgio
FILOSOFIA IN CITTÀ 2023 – LETTERE SULL’“UMANISMO”
L’UOMO È ANTIQUATO?
Discussione a partire dal numero 397 di “aut aut”, L’uomo è antiquato? Günther Anders e la scena attuale, a cura di Micaela Latini e Vallori Rasini
Con MICAELA LATINI, PIER ALDO ROVATTI, ALESSANDRO DI GRAZIA, BEATRICE BONATO
Un evento “inimmaginabile” quale fu il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki nel 1945, spingeva Günther Anders a coniare la formula “dislivello prometeico”: una frattura inedita tra ciò che l’essere umano è in grado di immaginare e ciò che ha saputo produrre tecnicamente, tra la sua capacità di modificare il proprio mondo e l’asservimento che ne è derivato. Questo scenario apocalittico sarebbe divenuto con i decenni terribilmente verosimile. Basta solo rivolgere il pensiero alle emergenze del nostro tempo: tra esse, la riapparizione della minaccia nucleare, agitata dal potere politico e ripresa quasi con indifferenza dai media. Se la diagnosi andersiana appare tragicamente profetica, il titolo della sua opera più celebre, L’uomo è antiquato, può suonare oggi persino riduttivo, esso stesso “antiquato”: perché nel frattempo il significato della nozione di “uomo” si è così usurato che quasi non osiamo più servicene. Difficile, d’altra parte, farne a meno, magari nella forma depotenziata della parola “umano”. Che andrebbe essa stessa interrogata, trattata con cautela, sorvegliando le retoriche spesso ipocrite che l’accompagnano.
INGRESSO GRATUITO E LIBERO
Ai docenti che lo desiderino verrà consegnato, in giugno, un attestato di partecipazione alle attività organizzate dalla Sezione FVG. Si prega di firmare i fogli delle presenze, oppure di informarci scrivendo a beatrix.bonato@gmail.com