Domenica 21 aprile, ore 11
Udine, Teatro San Giorgio
Via Quintino Sella, 4
NASCERE E FAR NASCERE NELL’ETÀ DELLA TECNICA
Interventi di
L’evento della nascita, che resta in ombra in molte concezioni filosofiche moderne e contemporanee, concentrate piuttosto sul significato dell’essere per la morte, viene invece posto in primo piano da autrici come Hannah Arendt e Maria Zambrano, che vi riconoscono il paradigma della condizione umana, in quanto caratterizzata da un “venire alla luce” che corrisponde a un “dare alla luce”, da una passività inestricabilmente congiunta con un’attività, insomma da una relazione originaria tra ciascuno di noi e il corpo materno. Un corpo femminile, nonostante le fantasie di uteri artificiali o di parti maschili. Questa relazione appare profondamente modificata nel momento in cui le tecnologie della riproduzione permettono di separare la gestazione da quel corpo, di scomporre la madre in più figure, di realizzare forme diverse di “allomaternità”, che somigliano stranamente a quelle evocate in alcuni antichi miti. Come interpretare questa metamorfosi tecnica della nascita e della maternità? Cosa significa per le donne? Potrebbe annunciare la liberazione, per quanto ambivalente, da quello che è stato sempre concepito come un destino?
INGRESSO GRATUITO
Per le prenotazioni, scrivere a beatrix.bonato@gmail.com o a sfifvg@gmail.com
Come nelle passate edizioni, ai docenti che lo desiderino verrà rilasciato, in giugno, un attestato di partecipazione alla rassegna.
In collaborazione con:
Teatro Nuovo Giovanni da Udine – Casa Teatro, Vicinolontano, Università degli Studi di Udine, CSS – Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Link – Rete regionale per la Filosofia, Liceo Scientifico G. Galilei di Trieste, Liceo Scientifico G. Marinelli di Udine, Liceo Le Filandiere di S. Vito al Tagliamento (Pordenone).
Con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Con il patrocinio del Comune di Udine e della Fondazione Friuli