ROBERTO BENEDUCE insegna Antropologia Culturale all’Università̀ di Torino. Nel 1996 ha fondato il Centro Frantz Fanon, rivolto alla ricerca sulla migrazione e alla cura di immigrati, rifugiati e vittime di tortura. Nelle sue ricerche etnografiche (in Mali, nel sud del Camerun, in Mozambico) si è occupato dei linguaggi della sofferenza psichica, dei saperi locali della cura, dei culti di possessione e delle vecchie e nuove politiche della stregoneria. In Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Eritrea e RDC ha esplorato gli effetti psichici e sociali della guerra e delle atrocità̀ di massa. Il suo interesse è rivolto in particolare alla costruzione di un’etnopsichiatria critica e dinamica che muovendo dalla necessità di ripensare le strategie terapeutiche, si interroghi sul senso della cura in situazioni di crisi. Oltre a numerosi articoli pubblicati in diverse riviste, è autore delle seguenti monografie: Frontiere dell’identità e della memoria. Etnopsichiatria e migrazioni in un mondo creolo (1998, traduzione in Messico, per ENAH-UAT), Etnopsichiatria (2007), Corpi e saperi indocili. Stregoneria, guarigione e potere in Camerun (Torino, 2010), Archeologie del trauma. Un’antropologia del sottosuolo (Roma-Bari, 2019), L’histoire au corps. Mémoires indociles et archives du désordre dans les cultes de possession en Afrique (Fribourg, 2016), e, con Nigel Gibson, Frantz Fanon. Psychiatry and Politics (New York, 2017).