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Olimpiadi di filosofia 2016
Fase regionale al Liceo Copernico di Udine
a cura della Sezione FVG
Ancora una gara?
Nei primi mesi del 2016 si svolgerà anche in Friuli-Venezia Giulia la XXIV Edizione delle Olimpiadi di Filosofia, concorso organizzato dalla Società Filosofica Italiana e dal MIUR. Dopo la prima fase, che ciascuna scuola iscritta svolgerà nella propria sede, la fase successiva si terrà presso il Liceo scientifico “Niccolò Copernico” di Udine, nominato capofila regionale dall’Ufficio Scolastico competente. Alle informazioni sul concorso, facilmente reperibili sul sito della SFI www.sfi.it e su www.philolympia.org, mi pare valga la pena affiancare qualche breve riflessione. Come Presidente della sezione FVG, come docente e soprattutto come amante della filosofia, propongo – azzardo forse – un’interpretazione dello spirito con cui la nostra associazione partecipa a questo concorso e lo promuove nelle scuole. Suggerirei, a me stessa e ai colleghi, prima ancora che agli studenti, di prenderlo davvero come un gioco, ma nello stesso tempo sul serio. E magari di cogliere l’occasione per chiedersi, con un gesto filosofico minimo ma necessario, cosa facciamo quando partecipiamo a una gara. Che cosa vuol dire? Si obietterà: non è evidente? Non si gioca forse per vincere? Perché dovremmo perdere tempo a pensare quando quello che conta è attrezzarci bene per arrivare primi? Ebbene no, credo non sia una banalità ribadire che a un concorso come questo non si può aderire solo per vincere. Il gran numero di studenti che si stanno iscrivendo è di per sé il segno che c’è qualcos’altro in gioco. Un volersi mettere alla prova, certamente, in un diverso modo rispetto ai rituali scolastici. La curiosità di vedere cosa sarà richiesto, cosa si saprà fare, cosa si riuscirà a scrivere. Il desiderio di mettere a fuoco il proprio pensiero in un nuovo contesto. Paradossalmente, un contesto più libero di quello scolastico dalla preoccupazione della valutazione.
Infine: la gara non la facciamo noi docenti, né le nostre scuole. Il concorso, se leggiamo bene il senso del bando lanciato dalla SFI, è rivolto agli studenti. Mira a diffondere la loro conoscenza della cultura filosofica, a rafforzare la loro capacità argomentativa e il loro pensiero critico, a sviluppare le relazioni tra scuola e università, in ambito italiano ed europeo, perché i giovani ne possano trarre beneficio come cittadini. Una volta tanto, potremmo prendere alla lettera propositi così ambiziosi. Il rischio che tutto scivoli nell’ennesima sfida a chi incassa più premi è ben presente. Mi piace tuttavia formulare un augurio a tutti: vincete quanto volete, ma pensate!
Beatrice Bonato
Referente regionale FVG
per la Società Filosofica Italiana
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